Pietralunga

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Pieve di Santa Maria

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Sul fondo di Piazza Fiorucci si erge, maestosa, la Pieve di Santa Maria, la Chiesa parrocchiale di Pietralunga. Molti documenti attestano l'antichità della sua fondazione che si fa risalire intorno al VII°/VIII° ed il titolo, uno dei più antichi dell' organizzazione ecclesiastica della Diocesi di Città di Castello, col quale l'Arciprete viene insediato "ab immemorabili" canonico "extra muros", ne è la fedele testimoninza. L'odierna facciata della chiesa è il frutto di una sostanziale modificazione, eseguita ai primi del '900, che ha comportato l'abbattimento dell'abside per far posto a questa nuova entrata principale e la chiusura di quella originaria, che vedremo tra poco, sul retro della Pieve. All'interno, la chiesa si presenta a pianta rettangolare irregolare con un'unica navata, semplice e disadorna, interrotta solo da grossi costoni che sorreggono le volte ad ogiva. L'abside originaria era a forma circolare, rialzata rispetto al piano di calpestìo e raggiungibile da una serie di scalini; è stata demolita, come abbiamo detto, per far posto alla nuova entrata. L'attuale presbiterio piatto e quadrato, è stato realizzato nell'area dell'antico ingresso. Sulla parete di destra della navata si può notare un affresco, interessante opera attribuita a Raffaellino del Colle, raffigurante il martirio di San Sebastiano, mentre all'interno del presbiterio è conservata la copia del Polittico di Ottaviano Nelli, illustre pittore eugubino del XV secolo, opera proveniente dalla Chiesa di S. Agostino, trasferita presso la Galleria Nazionale dell'Umbria.
• Il Campanile
Portandoci all'esterno per la porta laterale, si può notare la massiccia costruzione del campanile, realizzato nel 1933.
• La chiesa del Gonfalone
Di fronte all'entrata del Campanile si può vedere, oggi non più officiata, la chiesa del Gonfalone dove, nei secoli passati, venivano celebrati anche i Consigli generali della Comunità.
• Il Portale romanico
Fatto qualche passo più avanti, sulla destra, si possono ammirare il rosone superiore ed il bel portale romanico, che fino alla fine del 800, come abbiamo detto, l'ingresso principale della Pieve. Purtroppo, nel Luglio 1944, durante l'ultimo conflitto mondiale, una granata ha lesionato seriamente questa interessante opera d'arte, producendole irreparabili danni, visibili sulla parte superiore sinistra. Sul fianco destro, all'altezza di circa tre metri, un'iscrizione in caratteri gotici attesta la vetustà dell'edificio con le seguenti parole:

CORRUIT HAEC PLEBS SUB CHRISTI MILLEDUCENTIS ET SEMPTEM DENIS ADIUNCTIS HIISQUE NOVENIS ET REPARATA FUIT SUB EODEM TEMPORE CHRISTI HUIUS RECTOR ERAT UGOLINUS NOMINE DICTUS
(Crollo questa Pieve nel 1279, e fu subito riparata in tempo in cui era Arciprete Ugolino)