Pietralunga

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PORTA DEL CASSINO

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Girando a destra e fatti alcuni passi in avanti si scorge Porta del Cassino, così chiamata perchè, fungendo anche da posto di guardia, nei tempi passati vi era collocata la guardiola o cassino, dove i soldati a turno sorvegliavano l'accesso alla fortezza. É l'unica rimasta, ben conservata, delle tre porte d'ingresso a Pietralunga. Uscendo dalla porta, sulla parete a destra sono tuttora visibili le feritoie di difesa e di controllo, mentre su quella sinistra, due lapidi, con la seguente iscrizione:

SUMPTIBUS HUIUS OPPIDI AC TRIBUTIS ALIORUM SUBDITORUM LOCORUM

ricordano il rifacimento delle mura castellane, avvenuto nel 1599, con il contributo della città e di tutti i luoghi ad essa sottomessi.
Dal balcone antistante, si può spaziare verso il verde panorama, che a Sud circonda Pietralunga, e scorgere, a metà costa del Monte delle Croci, immerso nella pineta, il moderno Complesso turistico di Candeleto e, a valle, la zona industriale ed artigianale

Secondo precisi canoni urbanistici, tutti coloro che esercitavano la stessa professione artigiana avevano bottega sulla stessa via. A pratalonga esistevano quindi:
La contrada dei FABBRI e dei MACELLAI ancora visibili le insegne in via del Forno e nei pressi di porta del Cassino.  Quella dei Fornai – via del forno, dei falegnami – via di S. Agostino , dei pellai, tintori e Calzolai via di S.Agostino e via dell’Ospedale, dei mercanti, tessitori e banchieri – via della banca.

Pratalonga aveva due piazze quella religiosa difronte alla pieve di Santa Maria e quella politico-economica attuale piazza dell’orologio, attraversata dalla via principale, dove gli uomini sbrigavano gli affari pubblici e lavoravoano nelle oscure botteghe. Le donne ricche uscivano poco di casa, filavano tessevano e si facevano belle. Le popolane si raccoglievano in strada filavano e spettegolavano in compagnia. Al tramonto del solo la vita della cittadella si quietava, tutti si ritiravano in casa, perché le vie erano buie ed insicure, durante la notte passava la ronda. Splendide feste rompevano la monotonia quotidiana, la più grande era quella di San Gaudenzio patrono di Pietralunga.